7 gen 2014

L'Atlante dell'infanzia

Strumento di studio e contemporaneamente agenda di lavoro per chi si occupa del futuro dei bambini: è questo il terzo Atlante dell'infanzia (a rischio) di Save the children.
Il volume, presentato il 4 dicembre scorso a Roma, è composto da oltre cento pagine e settantasette mappe istantanee dell'universo bambini e giovani in Italia di qui al 2030 che si possono usare come bussole per capire come ridare futuro a chi del futuro di una società dovrebbe essere l'architrave.
Disoccupazione, invecchiamento della popolazione, debito pubblico e denatalità, insomma una visione di un futuro bloccato dai principali indicatori del rischio che vengono analizzati dall'Atlante, ma non solo, altri argomenti trattati sono: la dispersione scolastica, il tempo dedicato al gioco, l'inquinamento, la povertà, etc.
Non solo economicamente parlando il futuro è a rischio, ma anche il campo dell'istruzione risente fortemente del momento sociale. Secondo l'indicatore degli early school leavers in Italia quasi un giovane su cinque nella fascia di età compresa fra i 18 e i 24 anni, è fermo alla sola licenza media e non svolge altri percorsi di formazione professionale.
Questo Atlante sottolinea il valore aggiunto che i bambini di oggi avranno nel futuro del paese e come la loro presenza attiva sarà fondamentale ma anche numericamente inferiore ad oggi, "sempre più privi di forza contrattuale e politica, depressi, sviliti, impotenti".

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