17 giu 2014

Letture mondiali

Ogni quattro anni arrivano come un tormentone dell’estate italiana, ovunque si giochino, i Mondiali di Calcio, occasione di internazionalità, sportività, e , perché no, di conoscenza, di solidarietà, di intraprendenza, creatività e sensibilizzazione.
La Libreria dei Ragazzi sfodera allora quattro titoli con cui difendere i suoi lettori dalla dipendenza passiva e trasformarli in tifosi attivi e coinvolti.
Innanzitutto occorre informarsi con l’agile volume “The Official 2014 FIFA World Cup Brazil” (ediz. Magazzini Salani): dai calendari delle partite, alle caratteristiche e alla storia di squadre e calciatori, agli allenatori. Questo di Salani è un libro ricco di curiosità e stimoli che va a scavare anche nella storia dei precedenti Mondiali tenutisi in Sud America.
Altro modo per non restare passivamente ipnotizzati davanti alle partite è quello di giocare. Non ancora selezionati nella Nazionale, i giovani lettori potranno però darsi a “Il calcio con le dita” con l’omonimo libro di Carlo Carzan pubblicato da Editoriale Scienza. Si tratta di un attraente e ricco libro-gioco che permette di giocare al calcio in punta di dita: contiene 2 campi da gioco in cartoncino e i giocatori-pedine della dimensione di tappi di bottiglia, che si possono decorare per la formazione delle squadre. Quella del Brasile, assicurano gli editori, non manca! Oltre a “far muovere le mani” il libro insegna anche le tecniche del dribbling, i tiri in porta, le tecniche di tiro, come si fa uno striscione, non tralasciando le regole della tifoseria o le origini di un gagliardetto.
A mostrare un volto del calcio lontano dalla competitività ma più vicino alla sana condivisione di passioni, è invece il volume proposto dalle edizioni Lo Stampatello sempre attente al lato più “etico” e sociale dei fenomeni. Caio Vilela e Sean Taylor firmano per loro “Gool!” dove l’unico urlo da stadio è “Se c’è un pallone…ci sarà sempre qualcuno che vuole giocare a calcio”. I due autori propongono un viaggio fotografico intorno al mondo, dove bambini di tutti i colori e di tutti le condizioni sociali sono impegnati a dare un calcio al pallone, che sia di plastica, di cuoio o fatto di calze arrotolate e carta di giornale. Tante lingue e un unico linguaggio, quello del gioco.
Tono simile ma soffermandoci nel microcosmo di una esistenza quotidiana e tutta italiana per l’ultima proposta Brasile 2014. Arriva da Il Castoro ed è “Troppo mitico” scritto da Gianfranco Liori per chi si sente un po’ in difetto a non seguire con la dovuta passione le sorti del nostro sport nazionale durante i Mondiali. La storia è quella di Salvatore, che vorrebbe diventare scienziato, ma ha un papa’ che fa di tutto per farlo diventare un campione di calcio. Il paradosso è che il calcio gli riserverà un gran successo.

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