8 set 2014

Children's places. Places for children


Un’artista emergente e un giovane curatore hanno proposto al Mart un progetto sulla relazione tra bambini e luoghi.
La mostra “Children's places. Places for children” è un progetto in divenire di Elisa Franceschi che narra la relazione tra i bambini e lo spazio da loro abitato e propone, un’indagine sulla definizione del sé attraverso l’appropriazione dei luoghi. In questo caso, ad appropriarsi dei paesaggi sono i bambini, conquistatori spontanei dei posti nei quali crescono, giocano, agiscono.
Attraverso il linguaggio della fotografia Elisa Franceschi porta avanti un’indagine estetica, per alcuni versi sociologica, che rileva come i più giovani si relazionino con i posti che li circondano, con le strutture costruite dagli adulti, o con luoghi insoliti, ricreando, di volta in volta, spazi ludici a propria misura. L’esperienza diretta e profonda del prendere possesso di uno spazio è talvolta in contrapposizione con gli stereotipi sull’infanzia e gli schemi socialmente condivisi. L’attività dei ragazzi, infatti, si rapporta anche ai luoghi che non sono stati progettati appositamente per il gioco, creando un cortocircuito con i modelli normalmente precostituiti.
Alcuni luoghi tradizionalmente ai margini del mondo adulto, come edifici fatiscenti o in costruzione, terreni incolti o abbandonati, si rivelano affascinanti per i bambini, che esprimono liberamente la propria identità e la curiosità dell’esplorazione, con un senso di potere nei confronti dello spazio stesso.
Il percorso della mostra, a cura di Davide Filippi con il coordinamento di Veronica Caciolli, pone il visitatore di fronte a una disarmante quotidianità: se nell’età adulta si utilizzano principalmente la logica e la razionalità per comprendere il mondo circostante, nell’infanzia l’interazione ha regole creative, caotiche, talvolta sovversive.
I bambini esplorano lo spazio attraverso il proprio corpo e il gioco. Nella scelta del proprio microcosmo, inoltre, dimostrano di avere un’attitudine ben specifica che li porta a valutare gli spazi non sulla base di parametrici estetici, ma di parametri ideali. Uno spazio è funzionale se adatto al gioco, allora diventa in qualche modo sacro, utile, importante. 
In mostra paesaggi naturali, scenari urbani, luoghi abbandonati e spazi industriali che Elisa Franceschi racconta essere “…quegli spazi che si trovano ai margini del mondo degli adulti: qui sembra esistere una componente di “rischio” nella quale i più giovani inevitabilmente devono incorrere per diventare grandi”.

La mostra “Children's places. Places for children” allestita nel foyer dell’Archivio del ‘900 dal 12 al 25 settembre 2014 è visitabile gratuitamente come tutte le esposizioni che si trovano al di fuori delle Gallerie espositive del Museo.

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