20 feb 2015

Il museo in un'app

Royal Opera House game


Sempre più spesso si parla dei servizi che i musei italiani sono in grado di offrire ai più piccoli e alle loro famiglie: si valutano la didattica,  l'accessibilità e la capacità dei musei di coinvolgere i bambini. Ma come siamo messi a tecnologia?
All'estero sono molti i casi interessanti di applicazioni sviluppate dai musei (ma anche dai teatri) per il pubblico più giovane. Alcuni esempi? Il Louvre ha ideato, già da un po', Louvre Kids, la Tate ha Noisy Neighbours e persino la Royal Opera House ha sviluppato la sua divertente The Show Must Go On.
Gli esempi italiani non sono ancora molti. D'altra parte, si sa, il tema è spinoso come emerso anche nel corso dell'evento "Tecnologie digitali nella didattica museale per bambini" che si è svolto a Milano lo scorso settembre.
Non mancano comunque alcuni begli esempi italiani, più e meno nuovi. E' il caso di Ötzi, app dedicata all'uomo dei ghiacci, sviluppata dalla casa editrice digitale Larixpress di Bolzano in
collaborazione con il Museo Archeologico dell’Alto Adige. Ci sono poi le app dell'Aquario di Genova (tra queste Happy Fin consente non solo di giocare ma anche di contribuire al benessere di un delfino con una specie di adozione a distanza) e l'applicazione mobile del Bioparco di Roma. E molte altri a cui si aggiungerà presto anche quella per far visitare ai bambini il Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza.

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