E’ polemica, in Italia, per la campagna di promozione del parco divertimenti svedese Liseberg Amusement Park di Goteborg che ritrae tre bambini in lacrime con la scritta “alcuni bambini sono costretti a passare l'estate in Italia”.
Lo spot ha infatti messo sul
piede di guerra alcuni rappresentanti del mondo del turismo, in primis l'assessore al Turismo della
Provincia di Rimini che sulla questione ha subito inviato una segnalazione al
neo Ministro del Turismo Massimo Bray.
In effetti, la campagna svedese è
un po’ ingenerosa verso l’Italia, non solo se si guarda all'offerta delle mete
tradizionalmente considerate più adatte ai bambini, quelle balneari, ma, sempre
più, anche a quella delle città d’arte: da Milano a Roma, da Genova a Napoli,
le proposte a misura di bambino non mancano (anche se a volte la ricerca
risulta un po’ macchinosa).
Il Comune di Roma ha addirittura
un sito in cinque lingue dedicato ai piccoli turisti culturali (http://piccolituristi.turismoroma.it/index.php/pagine/indice/it).
D’altra parte sempre più genitori
scelgono i contesti urbani per proporre ai figli esperienze di viaggio che li
portino alla scoperta della storia, dell’arte e della cultura e il settore
inizia ad attrezzarsi di conseguenza.
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