Un saluto a Iela Mari, illustratrice essenziale ed evocativa, narratrice affascinante pur senza l'uso di parole. Si è spenta ieri dopo aver dato vita, insieme al marito Enzo Mari, a dei classici della letteratura per l'infanzia: libri belli e importanti, comparsi per la prima volta negli anni Sessanta, letti da generazioni di bambini e adulti di tutto il mondo.
Iela ed Enzo si conobbero studenti all'Accademia di Brera, scelsero di comunicare attraverso il linguaggio visuale e di progettare storie senza parole: "La mela e la farfalla", edito da Bompiani nel 1960, fu il primo esito della ricerca da loro condotta. All'epoca il libro si presentava secondo una forma in seguito abbandonata: era di dimensioni inferiori all'attuale, rilegato a spirale, ed era proietto da una custodia.
L'assenza di parole scritte rimase sempre un tratto distintivo delle edizioni firmate Mari. Raccontare per sole immagini è universalizzante, dal momento che non servono traduzioni e che ciascuno, nella propria lingua, sa leggere le figure, un bel modo di comunicare e diffondere bellezza.
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