Un’artista emergente e un giovane curatore hanno proposto al Mart un progetto sulla relazione tra bambini e luoghi.
La mostra “Children's places. Places for children” è un progetto in divenire di Elisa Franceschi che narra la relazione tra i bambini e lo spazio da loro abitato e propone, un’indagine sulla definizione del sé attraverso l’appropriazione dei luoghi. In questo caso, ad appropriarsi dei paesaggi sono i bambini, conquistatori spontanei dei posti nei quali crescono, giocano, agiscono.
Attraverso il linguaggio della fotografia Elisa Franceschi porta avanti un’indagine estetica, per alcuni versi sociologica, che rileva come i più giovani si relazionino con i posti che li circondano, con le strutture costruite dagli adulti, o con luoghi insoliti, ricreando, di volta in volta, spazi ludici a propria misura. L’esperienza diretta e profonda del prendere possesso di uno spazio è talvolta in contrapposizione con gli stereotipi sull’infanzia e gli schemi socialmente condivisi. L’attività dei ragazzi, infatti, si rapporta anche ai luoghi che non sono stati progettati appositamente per il gioco, creando un cortocircuito con i modelli normalmente precostituiti.
Alcuni luoghi tradizionalmente ai margini del mondo adulto, come edifici fatiscenti o in costruzione, terreni incolti o abbandonati, si rivelano affascinanti per i bambini, che esprimono liberamente la propria identità e la curiosità dell’esplorazione, con un senso di potere nei confronti dello spazio stesso.
Il percorso della mostra, a cura di Davide Filippi con il coordinamento di Veronica Caciolli, pone il visitatore di fronte a una disarmante quotidianità: se nell’età adulta si utilizzano principalmente la logica e la razionalità per comprendere il mondo circostante, nell’infanzia l’interazione ha regole creative, caotiche, talvolta sovversive.
I bambini esplorano lo spazio attraverso il proprio corpo e il gioco. Nella scelta del proprio microcosmo, inoltre, dimostrano di avere un’attitudine ben specifica che li porta a valutare gli spazi non sulla base di parametrici estetici, ma di parametri ideali. Uno spazio è funzionale se adatto al gioco, allora diventa in qualche modo sacro, utile, importante.
In mostra paesaggi naturali, scenari urbani, luoghi abbandonati e spazi industriali che Elisa Franceschi racconta essere “…quegli spazi che si trovano ai margini del mondo degli adulti: qui sembra esistere una componente di “rischio” nella quale i più giovani inevitabilmente devono incorrere per diventare grandi”.
La mostra “Children's places. Places for children” allestita nel foyer dell’Archivio del ‘900 dal 12 al 25 settembre 2014 è visitabile gratuitamente come tutte le esposizioni che si trovano al di fuori delle Gallerie espositive del Museo.
La mostra “Children's places. Places for children” allestita nel foyer dell’Archivio del ‘900 dal 12 al 25 settembre 2014 è visitabile gratuitamente come tutte le esposizioni che si trovano al di fuori delle Gallerie espositive del Museo.
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