Fa parte, ormai dal 2010, della
quotidianità televisiva di molte famiglie italiane con bimbi di età prescolare
ed è stata l'indiscusso fenomeno dell'editoria per ragazzi nel 2012. Si chiama
Peppa Pig e sembra mettere tutti d’accordo.
Anche al XXVI Salone
Internazionale del Libro, in corso in questi giorni a
Torino, Peppa Pig gioca il ruolo della star: per gli editori che, anche
grazie a lei, hanno visto, tra 2012 e 2013, un incremento del +4% del mercato
del libro, e per i bambini che affollano lo stand di Giunti e seguono
meravigliati nei padiglioni del Lingotto l'enorme pupazzo della Porcellina.
Creata nel 2004 da Astley Baker Davies
con lo scopo di divertire, intrattenere e stimolare i piccoli attraverso forme,
colori, musiche e storie e investita oggi da una grande popolarità, Peppa è
stata elevata da molti a ruolo di esempio, maestra, educatrice, ma si è trovata
anche al centro di bizzarre polemiche.
I genitori inglesi nel 2010 hanno
protestato vivamente quando Peppa e George hanno fatto un giretto in auto con
Papà Pig e Mamma Pig senza avere allacciate le cinture di sicurezza, e non
manca neppure chi rimprovera l’abitudine dei maialini di saltare nelle
pozzanghere di fango!
Alle mamme e ai papà in crisi perché i loro figli sono meno sicuri e più monelli per colpa della piccola porcellina, risponde, con malizia e ironia, il quotidiano inglese "The Telegraph": un personaggio animato, per quanto il più delle volte ben educato, razionale e politically correct, non solleva dal gravoso compito genitoriale di insegnare la vita ai propri figli. Viene da pensare altrimenti che i piccoli furfanti, nascosti dietro l'enorme naso di Peppa Pig, possano farla in barba a genitori disorientati e confusi.
Alle mamme e ai papà in crisi perché i loro figli sono meno sicuri e più monelli per colpa della piccola porcellina, risponde, con malizia e ironia, il quotidiano inglese "The Telegraph": un personaggio animato, per quanto il più delle volte ben educato, razionale e politically correct, non solleva dal gravoso compito genitoriale di insegnare la vita ai propri figli. Viene da pensare altrimenti che i piccoli furfanti, nascosti dietro l'enorme naso di Peppa Pig, possano farla in barba a genitori disorientati e confusi.
Ma non sono solo le famiglie a chiamare
in causa il mondo della TV nella gestione delle loro questioni quotidiane,
anche la politica ha cercato di coinvolgere Peppa a sostegno di campagne
propagandistiche! E’ stato il Partito Laburista, il centro-sinistra inglese,
che ha invitato, nel 2010 in aria di elezioni, la famosa maialina a sostenere
il loro manifesto per le famiglie. Peppa ha gentilmente declinato l’invito,
qualcuno dichiara perché manifestamente conservatrice: con quella grande casa,
quel papà sempre sfaccendato e quella mamma con una lavanderia così grande da
sostenere il continuo saltare nelle pozzanghere di fango!
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